Patrimoni

 

A cura di Alessandra Passariello, Luca Tonetti, Paola Zocchi

 

Perché Patrimoni?

 

Il percorso che ha portato al riconoscimento di musei, archivi e collezioni scientifiche come beni culturali, meritevoli di tutela, conservazione e valorizzazione, è stato tutt’altro che scontato e, soprattutto in Italia, solo in parte compiuto. È infatti inevitabile, anche solo restando all’immaginario comune, il confronto con i beni di tipo archeologico e storico-artistico. E questo confronto risulta forse ancora più difficile, se calato proprio nella realtà del nostro paese, nell’offerta museale e nella ricchezza di siti di interesse storico-artistico che il territorio italiano offre quotidianamente al largo pubblico e nei quali la storia della scienza e della tecnica sembra essere marginale, quando non del tutto assente.

Nonostante il lungo processo di riconoscimento, a livello legislativo, del patrimonio tecnico-scientifico come bene culturale, invertire queste dinamiche, sul duplice piano istituzionale e socio-culturale, resta una delle principali sfide per la nostra comunità di storiche e storici della scienza, non solo italiana, e una delle priorità assolute della SISS che, tra le sue attività, ha promosso la nascita di uno specifico gruppo di lavoro “Patrimonio museale, archivistico e librario”, con lo scopo di promuovere iniziative volte alla ricerca e alla valorizzazione del patrimonio italiano materiale e immateriale, librario, archivistico, museale e paesaggistico direttamente o indirettamente riconducibile alla storia delle scienze e delle tecniche. È in linea con tali obiettivi che si colloca anche la mission di questa rubrica. 

  • La rubrica Patrimoni nasce infatti per incentivare la condivisione e lo studio del patrimonio tecnico-scientifico, con uno sguardo particolare al contesto italiano.
  • In modo forse più ambizioso, intende contribuire al dibattito sulla patrimonializzazione del bene storico-scientifico e alla costruzione, anche nell’ottica della terza missione, di una coscienza e di una consapevolezza civica nella tutela del patrimonio storico-scientifico e tecnico.
  • Patrimoni vuole anche essere un megafono per luoghi, come archivi e biblioteche di area scientifica, che custodiscono un patrimonio eterogeneo e invisibile ai più, poiché difficilmente musealizzabile: manoscritti inediti, fondi librari antichi, quaderni di laboratorio, minute di eventi scientifici istituzionali e fotografie di scienziati e della loro attività sul campo, in laboratorio o in altri contesti di produzione del sapere.

 

 

Quali patrimoni?

La rubrica ha dunque come focus di interesse il patrimonio storico-scientifico, nella sua più ampia accezione MAB (Musei Archivi Biblioteche). L’intento è quello di mettere a disposizione dei soci della SISS e di tutte le storiche e gli storici della scienza, fonti e materiali potenzialmente utili per la loro ricerca.

Nella rubrica verranno quindi accolte trascrizioni integrali di documenti inediti, con commento e apparato critico; descrizioni di fondi archivistici e librari; schede di oggetti, strumenti o collezioni museali; saggi di carattere più generale sui problemi, i metodi e le strategie di valorizzazione del patrimonio storico-scientifico, in particolare italiano, con un focus sulle sfide aperte dalle nuove frontiere del digitale e dalle pratiche di digitalizzazione, nonché sulle loro ricadute museologiche. Chiuderà la rubrica una sezione dedicata a brevi segnalazioni di nuove acquisizioni effettuate da musei, archivi e biblioteche, sul territorio nazionale e non, utili alla ricerca storico-scientifica.

A chi si rivolge la rubrica Patrimoni?

La rubrica si rivolge a tutti i professionisti impegnati nella tutela, conservazione, gestione e valorizzazione dei beni culturali di natura tecnico-scientifica e di interesse storico: conservatori, restauratori, archivisti, bibliotecari, storici della scienza e della tecnica ma anche scienziati interessati alla storia materiale e visuale della propria disciplina.

I beni culturali tecnico-scientifici sono infatti una realtà a 360° per la cui valorizzazione occorre mobilitare competenze interdisciplinari anche molto diverse tra loro.

Lingue di pubblicazione: italiano, inglese

Lunghezza dei contributi: variabile (3.000-8.000 parole, ma si prevedono anche contributi più lunghi in caso di trascrizioni di fonti, da concordare con la redazione)

Procedura di valutazione: peer review