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a Mercoledì 15 Febbraio 2023
Organismi, evoluzione e conoscenza
Pubblicata nel noto volume “On the Origin of Species” del 1859, la teoria dell’evoluzione di Charles Darwin fu al centro di un acceso e diffuso dibattito internazionale. Sostenitori e avversari, ammiratori entusiasti e accaniti rivali diedero vita a una fitta rete di interpretazioni, versioni divulgative, saggi celebrativi o polemici, non di rado ricchi di fraintendimenti ed errori. Nel giro di pochi decenni, le molte incertezze sulla rivoluzionaria proposta – di per sé senz’altro complessa e stratificata –, la scarsità di prove tangibili e soprattutto la ferma opposizione degli ambienti conservatori ed ecclesiastici condussero a una fase di stallo. All’inizio del Novecento, la riscoperta delle leggi di Mendel e gli esordi della genetica parvero momentaneamente eclissare – secondo una espressione coniata dal naturalista Julian Huxley – il darwinismo e il suo principio dell’evoluzione dei viventi, i quali, pur ampiamente accolti negli ambienti scientifici dell’Inghilterra, penetrati nei circoli naturalistici e accademici della Germania, della Francia, dell’Italia e in generale di un’Europa in pieno fermento intellettuale, restavano soggetti a un forte travaglio critico ed epistemologico. Il periodo compreso all’incirca tra il 1880 e il 1920 – ricorda lo storico della scienza Peter J. Bowler – rappresenta un’autentica fucina di proposte scientifiche, in cui prese vita uno stimolante proliferare di ipotesi e spiegazioni alternative alla selezione naturale per rispondere alla questione delle cause dell’evoluzione e dell’origine delle forme viventi. Benché immediatamente bollate come idee da rigettare, numerose teorie allora proposte – il neolamarckismo, l’ortogenesi, il vitalismo, il mutazionismo ecc. – si sono rivelate nel tempo ipotesi importanti per correggere e consolidare la teoria dell’evoluzione, e alcuni elementi di esse sono poi divenuti costitutivi della teoria che originariamente intendevano sostituire. A ben guardare – come si diceva – è facile accorgersi di come in molti casi la teoria dell’evoluzione proposta da Darwin sia stata intesa solo parzialmente o in maniera scorretta, sia stata distorta, indebitamente semplificata o arbitrariamente ampliata (si pensi ad esempio al darwinismo sociale); ma l’analisi e la ricostruzione di alcune di queste proposte – che si dimostrano di significativa attualità – può rivelarsi particolarmente interessante per seguire le varie trasformazioni e i più recenti sviluppi della teoria evoluzionistica.
Con riferimento a queste premesse, in vista del Convegno “Organismi, evoluzione e conoscenza” si accettano contributi originali (qui la call per le proposte) nelle seguenti direzioni di indagine:
- ricostruzione delle fasi essenziali del dibattito precedente e successivo alla pubblicazione dell’Origine delle specie di Darwin;
- genesi e complessità dell’Origine delle specie di Darwin;
- rilettura critica dei motivi della cosiddetta “eclissi del darwinismo”;
- analisi di teorie evoluzionistiche alternative a quella darwiniana;
- teorie contrapposte, distorsioni e fraintendimenti della teoria di Darwin;
- sviluppi contemporanei della teoria dell’evoluzione;
- evoluzionismo biologico, etico-culturale e sociale;
- natura umana ed evoluzionismo;
- eredità epigenetica e cladogenesi come forme di eredità in teorie alternative a quella darwiniana.
I contributi selezionati per la presentazione orale (in totale 10) saranno pubblicati in un volume collettaneo.
Scadenza entro il 15 febbraio 2023.